Total War: Pharaoh FLOP! Ecco cosa non piace del nuovo gioco ambientato nell’antico Eggito

Total War: Pharaoh FLOP! Ecco cosa non piace del nuovo gioco ambientato nell’antico Eggito
Total War: Pharaoh

In un mondo dominato da imperi virtuali e campagne epiche, Total War: Pharaoh sembra destare più di qualche preoccupazione. La Creative Assembly, già scossa dalla recente cancellazione di Hyenas, deve ora affrontare il freddo vento della delusione. Questo nuovo capitolo della celebre saga ha debuttato su Steam con un picco di giocatori così basso da far impallidire persino il controverso Total War: Rome II, un veterano di oltre dieci anni.

La trama promettente di Total War: Pharaoh

Total War: Pharaoh si apre con un evento epocale, la morte del Faraone, scatenando una frenetica lotta per il potere nell’antico Egitto e oltre. Le nazioni dell’Egitto, della Cananea e dell’Impero Ittita si affollano alle porte del trono, desiderando l’opportunità di governare su queste ricche terre. Ma conquistare la corona d’Egitto è tutt’altro che un gioco da ragazzi.

I giocatori saranno catapultati in un mondo di intrighi politici e strategie militari. Mentre guidano queste grandi nazioni, dovranno affrontare la minaccia del collasso sociale, resistere a disastri naturali devastanti e difendere il loro popolo da invasioni straniere provenienti da terre remote.

Leader e fazioni

L’epica avventura inizia con la scelta di uno dei formidabili otto leader disponibili, ciascuno rappresentante di una delle tre potenti fazioni coinvolte. La loro abilità strategica e il loro carisma saranno messi alla prova mentre cercano di consolidare il proprio dominio. Tuttavia, in questo nuovo capitolo della serie Total War, la sfida non riguarda solo le armate nemiche.

La madre natura stessa è un avversario implacabile. Temporali, tempeste di sabbia e le increspature dell’innalzamento delle maree diventano avversari silenziosi sul campo di battaglia. Questi elementi atmosferici dinamici possono trasformare il terreno di gioco, creando opportunità tattiche e pericoli inaspettati. La strategia non si ferma mai in Total War: Pharaoh, dove i giocatori dovranno dimostrare di essere veri e propri maestri dell’arte della guerra, sia sul fronte militare che in quello meteorologico. La sfida è lanciata: chi governerà l’antico Egitto e accetterà il destino del Faraone?

La mancanza di contenuti

Nonostante le buone premesse dunque, quali sono le cause di questa scarsa convinzione? La risposta è più semplice di quanto si possa immaginare: la mancanza di contenuti. Total War: Pharaoh sembra un gigante spoglio in confronto al suo predecessore, l’epico Total War: Warhammer III. Tuttavia, i numeri parlano chiaro. Attualmente, Pharaoh conta meno di 3.000 valorosi comandanti sui suoi server, mentre Rome II tiene saldamente il comando con quasi 4.000 truppe fedeli. Total War: Warhammer III, invece, è in cima alla piramide con un esercito di 12.293 appassionati. Total War: Three Kingdoms si schiera con oltre 5.000 soldati virtuali.

Picchi di gioco senza paragoni, Total War: Pharaoh è un disastro

Ma il confronto più amaro è quello dei picchi massimi. Total War: Pharaoh si ritrova sconfitto su ogni fronte, con un picco massimo di soli 5.424 valorosi comandanti. In confronto, Rome II schiera ben 118.240 veterani, mentre Warhammer III può contare su un impressionante esercito di 166.754 fan. Total War: Three Kingdoms è il re incontrastato con una legione di 192.298 combattenti.

Quindi, Total War: Pharaoh è davvero un titolo poco convincente, incapace di reggere il confronto con i giganti della serie. Come abbiamo già sottolineato nella nostra recensione, “Total War: Pharaoh è uno di quei capitoli che funzionano, ma che non sembrano aggiungere nulla al discorso portato avanti dalla serie.”